La militanza politica di Berlinguer inizia nel pieno della Seconda guerra mondiale. Cresciuto in una famiglia antifascista, nel 1943 si avvicina al movimento comunista clandestino e nell'ottobre aderisce al Pci di Sassari assumendo la segreteria della federazione giovanile. Il 7 febbraio del 1944 viene arrestato durante i moti del pane di Cagliari. Resterà in carcere fino al 25 aprile seguente. Nel giugno 1944 si trasferisce a Salerno per raggiungere il padre Mario, commissario aggiunto all'epurazione. Nella città campana, Berlinguer conosce Palmiro Togliatti. Ne diverrà ben presto uno stretto collaboratore. Stabilitosi inizialmente a Roma come funzionario del movimento giovanile del Pci, dopo la Liberazione Berlinguer si sposta a Milano per assumere un ruolo dirigenziale nel Fronte della gioventù, l'organizzazione fondata da Eugenio Curiel a cui aderiscono, in quel momento, antifascisti di diversa provenienza. I suoi interventi dell'epoca testimoniano la stretta adesione alla linea togliattiana del "partito nuovo", in cui i valori dell'antifascismo si coniugano con la proposta di una radicale trasformazione sociale. L'esperienza del Fronte della gioventù entra in crisi con la rottura dell'alleanza antifascista formatasi durante la guerra. Nel marzo del 1949, quando la guerra fredda è all'apice, il Pci decide di ricostituire la Federazione giovanile comunista italiana (Fgci) nominando Berlinguer prima responsabile del comitato costitutivo e successivamente segretario generale, incarico che assume nel XII Congresso nazionale (Livorno 29 marzo - 2 aprile 1950). La Fgci è in quel momento una grande organizzazione di massa, che supererà i 400 mila iscritti nel 1953. Intanto, nel maggio 1950, Berlinguer è eletto presidente della Federazione mondiale della gioventù democratica, incarico che manterrà fino al 1953, caratterizzando precocemente la sua biografia per il rilievo dell'attività internazionale. Termina la sua esperienza alla guida della Fgci prima dell'VIII Congresso nazionale del Pci (Roma 8 - 14 dicembre 1956), quando entra a far parte del Comitato centrale del partito.