Berlinguer è stato uno dei dirigenti politici più amati nella storia dell'Italia repubblicana, e in generale nella storia politica del Novecento europeo. Molto forte e intensa era la connessione sentimentale che lo legava al popolo comunista e a tanta parte della società italiana, percepibile dai filmati, da moltissime foto, dalle registrazioni di tanti suoi comizi e dalle lettere che gli giungevano da ogni parte. Il suo modo di porsi, semplice, diretto, talvolta schivo ma sempre chiaramente sincero contribuì non poco alla sua affermazione come leader carismatico, con caratteri profondamente diversi dai leader di altre stagioni politiche. La fiducia che ispirava, il rispetto che suscitava anche negli avversari si trasformarono per larghe masse in un vero e proprio affetto, che fecero di lui una figura quasi "familiare" per milioni di italiani, e in particolare per i militanti del Pci, coi quali il rapporto fu sempre diretto, immediato, caratterizzato da grande franchezza anche laddove sorgevano dubbi, critiche, richieste di chiarimenti. I giorni che seguirono il malore di Padova furono seguiti con grande intensità e partecipazione emotiva da parte di gran parte del popolo italiano. All'indomani della sua scomparsa, i suoi imponenti funerali, che videro un'immensa partecipazione e una commozione profonda, mostrarono chiaramente quell'affetto collettivo che egli, unico tra i dirigenti di partito, aveva stabilito con un popolo intero.